Croce del Volterra

CHIESA DELL’ANNUNZIATA o DEI SERVI

Secondo la storiografia contemporanea il Volterra è stato autore della primitiva chiesa che i padri Serviti avevano realizzato nel 1569, in forme più ridotte dell’attuale. La chiesa è stata poi ricostruita nel 1600 su disegno dell’architetto guastallese Giovanni Antonio Filippi. Ha un impianto longitudinale con il fronte posto ad ovest. L’aula è suddivisa in tre navate, una centrale e due laterali di minore ampiezza con altari. Il transetto è poco sporgente. L’incrocio con la navata centrale è sottolineato dalla cupola emisferica decorata a cassettoni con lanterna sommitale. Il presbiterio è rialzato di quattro gradini e termina nel profondo coro absidato che include il dipinto dell’Annunciazione realizzato dal pittore Pietro Antonio Rotari intorno al 1752-53. Negli stessi anni l’opera viene impreziosita da un fastoso ornato in marmo del cremonese Ludovico Giudice, lo stesso che aveva realizzato l’altare maggiore nel 1738. Il Settecento è stato un secolo durante il quale sono state apportate importanti trasformazioni alla chiesa (allungamento del coro, rifacimento della cupola con snellimento dei pilastri, modifiche alla facciata) e sono stati eseguiti interventi a stucco che hanno mutato l’aspetto decorativo ma non spaziale del monumento.

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Giuseppe Maria Crespi, I Sette Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi, 1730

Per Guastalla la chiesa dei Servi costituisce un vero e proprio scrigno d’arte; al suo interno si conservano infatti alcune delle opere più insigni del territorio comunale. Tra di esse occupa un posto di primaria importanza il dipinto eseguito da Giuseppe Maria Crespi nel 1730 raffigurante i Sette Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi. Ha una struttura compositiva piuttosto complessa ed è collocato nell’altare nord del transetto. Nella chiesa sono presenti undici paliotti in scagliola policroma realizzati dal sacerdote carpigiano Giovanni Massa tra il 1701 e il 1704, dopo lo scioglimento del sodalizio professionale che lo legava a Giovanni Pozzoli (o Pozzuoli). Tutti gli altari minori, compresi quelli del transetto, sono dotati di paliotti; di quello dell’altare maggiore restano soltanto i paliottini laterali. In alcuni paliotti il santo è raffigurato entro un medaglione ovale circondato da racemi vegetali intrecciati su fondo nero. In altri la scena si svolge tra rovine su ampi terrazzi porticati aperti sul paesaggio. La facciata della chiesa è posta a fondale prospettico di via Prampolini. Pur nella sua debolezza formale, è piuttosto singolare. E’ scandita da paraste con capitelli a fasce, il portale ha un’inquadratura in pietra naturale con frontone curvilineo e, superiormente è conclusa da un complesso fastigio a volute con un orologio al centro. Il campanile occupa il lato nord della facciata, mentre il lato sud, confinante con l’edificio un tempo adibito a seminario vescovile, termina con una balaustra in cemento.