1. Cinque secoli di storia
Il maggior monumento della città è anche l’emblema della sua storia istituzionale. Il palazzo Municipale ci parla delle libertà comunali, la Cattedrale della dignità ecclesiastica. Palazzo Ducale racconta una lunga e complessa storia di sovranità. Residenza “nuova” dei conti Torello agli inizi del secolo XVI, con i Gonzaga fu sede di una vera e propria corte. Qui si concentrò il potere signorile, che divenne ducale dal 1621. Progressivamente vi trovarono spazio il Ministero, la Cancelleria, la Segreteria, la Camera Ducale, ossia gli uffici propri di uno Stato sovrano. Anche dopo la fine della dinastia, nel 1746, continuò a ospitare funzioni di Stato, seppure come sede periferica di capitali sempre più lontane: Parma, Modena, Torino, Firenze e infine Roma.
La definitiva privatizzazione del Palazzo avvenne nel 1896. Da quel momento iniziò a rappresentare localmente la grande trasformazione dell’Italia contadina in una moderna nazione industriale. Uffici, capannoni, spazi per il lavoro operaio furono la cifra distintiva dell’edificio, unitamente alle funzioni residenziali dei proprietari. Il ritorno nella sfera pubblica riporta Palazzo Ducale a un nuovo ruolo istituzionale, fondato sulle attività culturali intese come rappresentazione identitaria. Polo museale ed espositivo, dai contenuti tradizionali sino alla multimedialità, costituisce il principale luogo della conoscenza condivisa.