3. Un Palazzo di Sovrani – XVII secolo
Le vicende che interessarono Palazzo Ducale nel Seicento furono sempre più complesse. Con il titolo ducale a Ferrante II, nel 1621, Guastalla equiparò il proprio rango a Mantova, Parma, Modena. Il Palazzo, la Corte e le funzioni che vi si svolgevano necessitarono di una progressiva qualificazione. Il ruolo di Ferrante II, duca come i cugini di Mantova, abile diplomatico, ambasciatore e Commissario imperiale, lo richiedeva. Risale al 1618 la testimonianza di una visita dell’inviato del duca di Modena a Guastalla. Il cerimoniale applicato fu quello vigente alla rigida Corte di Madrid. Il Palazzo accrebbe dimensioni e funzioni, sino a divenire un luogo propriamente sovrano e cerimoniale. Cesare II (1630-1632) non apportò modifiche, così come i primi anni del regno di Ferrante III, funestati dalle conseguenze della peste. Quando Ferrante III sposò Margherita d’Este (1648), sorella del duca di Modena, il Palazzo assunse la forma durata sino a metà Ottocento. L’innalzamento del secondo piano su tutto il circuito dell’edificio, (da un documento del 1694 “i nuovi appartamenti fatti costruire dal Serenissimo Ferrante III di venerata memoria”) trasformò la dimensione cinquecentesca in un organismo edilizio capace di rapportarsi ai palazzi sovrani delle vicine capitali. Anche nel contesto urbano: quasi una città nella città, al limite dell’abitato ma con l’occhio del Principe sulla piazza.