6. Resta la Memoria – XVIII secolo
Alla morte di Giuseppe Maria Gonzaga, il 15 agosto 1746, terminò la storia sovrana di Guastalla. In breve l’amministrazione imperiale iniziò le vendite di beni ducali, tra i primi quelli artistici. Con la pace di Aquisgrana (1748) lo Stato di Guastalla, smembrato di Sabbioneta e Bozzolo, passò a Don Filippo di Borbone, per il quale fu creato lo Stato dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla. I beni personali dei duchi andarono in parte al cugino Francesco III d’Este, duca di Modena. Altri due anni di vendite depauperarono definitivamente Guastalla delle raccolte artistiche gonzaghesche. In cambio, se così si può dire, il Palazzo divenne “Regio-Ducal Palazzo”. Mentre la duchessa di Schleswig-Holstein rinunziò a pensione e residenza e tornò a Vienna, rimase invece sino alla morte, nel 1784, la duchessa d’Assia-Darmstadt, priva di mezzi di fortuna. Il Palazzo, perse le funzioni di Stato, iniziò già dal 1748 a ospitare gli uffici periferici borbonici fiscali, amministrativi, demaniali, militari. Ben manutenuto, vide ridurre lo spazio destinato alla residenza ducale, rappresentata ormai dal solo appartamento del Governatore, che vi entrò, per rispetto dell’ultima duchessa, alla sua morte. I nuovi assetti organizzativi dello Stato di Parma, Piacenza e Guastalla richiedevano però maggiori spazi per uffici pubblici. Tale funzione vi si svolse per un secolo, progressivamente caratterizzando l’edificio.